analisi gemmologiche - Riccardo Pietro Visentin | Gemmologo IGI e Perito in preziosi

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analisi gemmologiche

Analizzare una gemma, al fine di arrivare a una diagnosi completa e definitiva, comporta una serie di esami il cui risultato concorre alla formulazione di una diagnosi gemmologica. Nello specifico, la diagnosi deve risolvere, nell'ordine, i seguenti quesiti:

  • La gemma è naturale, sintetica o artificiale?
  • Il suo colore è stato modificato? E nel caso: da che tipo di trattamento?
  • La sua trasparenza è stata migliorata? E se sì: da che tipo di trattamento?

Esami base, eseguiti con apparecchiature quali polariscopio, conoscopio, rifrattometro, bilancia idrostatica, dicroscopio, lampada a raggi ultravioletti, microscopio, permettono di arrivare a diagnosi certe nella quasi totalità delle analisi eseguite.
In alcuni casi dubbi, per esempio nell'analisi delle ambre, oppure per rubini privi di inclusioni visibili (anche a forti ingrandimenti) e, quasi sempre, per l'identificazione di alcuni tipi di imitazioni e trattamenti della turchese, occorre ricorrere a esami più approfonditi, da eseguire con apparecchiature speciali, quali la spettrofotometria a infrarossi e le microsonde elettroniche a scansione.


I documenti di analisi gemmologica
I documenti che annotano i risultati degli esami (di base e speciali) vengono definiti propriamente analisi gemmologiche e sono essenzialmente di due tipi:
  • Su gemme di colore: si tratta di analisi gemmologiche di tipo diagnostico. La finalità è quella di arrivare   alla classificazione, nonché di stabilire la natura e di segnalare eventuali trattamenti rilevati
  • Su diamanti: si tratta di analisi gemmologiche di tipo qualitativo. La finalità è quella di attribuire al diamante analizzato dei parametri riconosciuti internazionalmente ed arrivare a una valutazione in termini qualitativi.


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